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.La Chiesa cattolica, apostolica e romana eccelle nel di-struggere civiltà.Essa inventa l'etnocidio.Il 1492 non è solo ladata della scoperta del Nuovo Mondo, ma anche della distruzio-ne di altri mondi.L'Europa cristiana devasta così un numeroconsiderevole di civiltà indo-americane.Il soldato sbarca dai va-scelli in compagnia della feccia della società imbarcata sulle cara-velle: pregiudicati, malviventi, scagnozzi, mercenari.Seguono, a buona distanza, una volta portate a termine le pu-lizie etniche successive allo sbarco, i preti con processioni, cro-cefissi, cibori, ostie e altari portatili, molto utili per predicare l'a-more del prossimo, il perdono dei peccati, la mitezza delle virtùevangeliche e altre facezie bibliche - il peccato originale, l'odioper le donne, del corpo e della sessualità, la colpevolezza.Percominciare la cristianità offre come regalo di benvenuto la sifili-de e altre malattie trasmesse ai cosiddetti popoli selvaggi.La connivenza della Chiesa e del nazismo mirava anche allosterminio di un popolo trasformato per le necessità della causain popolo deicida.Sei milioni di morti.Ai quali bisogna aggiun-gere la complicità nella deportazione e nell'assassinio di zingari,omosessuali, comunisti, massoni, gente di sinistra, laici, testimo-ni di Geova, resistenti antifascisti, oppositori del nazionalsocia-lismo, e altri colpevoli di non essere molto cristiani.La propensione dei cristiani per gli stermini di massa è anti-ca e dura tuttora.Così, di recente, il genocidio dei Tutsi da par- 2.AL SERVIZIO DELLA PULSIONE DI MORTE 179te degli Hutu nel Ruanda, sostenuto, difeso, coperto dall'istitu-zione cattolica sul posto e dallo stesso sovrano pontefice, assaipiù pronto a esporsi perché criminali di guerra, colpevoli di ge-nocidio, preti, religiosi o volontari nella comunità cattolica sfug-gissero al plotone d'esecuzione, che non a offrire una sola paro-la di compassione alla comunità tutsi.Nel Ruanda infatti, paese nella stragrande maggioranza cri-stiano, la Chiesa ha praticato, prima del genocidio, la discrimi-nazione razziale per l'entrata in seminario, la formazione, la di-rezione di scuole cattoliche, l'ordinazione o l'avanzamento nel-la gerarchia ecclesiastica.Durante il genocidio, alcuni membridel clero hanno partecipato attivamente: acquisto e distribuzio-ne di machete da parte di membri dell'istituzione cattolica, lo-calizzazione delle vittime, partecipazione attiva ad atti di barba-rie - come rinchiudere i nemici nelle chiese, incendiarle e can-cellare le tracce col bulldozer -, denuncia, mobilitazione duran-te le prediche, discorsi razziali.Dopo i massacri, la Chiesa cattolica persiste: utilizza conven-ti per sottrarre alla giustizia cristiani colpevoli, attiva le sue retiper permettere la partenza di questo o quel criminale verso ipaesi europei, fornisce biglietti aerei per l'Europa grazie a un'as-sociazione umanitaria cristiana - Caritas internationalis, caritàben coordinata, ecc.-, ricicla preti colpevoli nelle parrocchie diprovincia belghe o francesi, copre vescovi implicati, prende po-sizioni negazioniste, si rifiuta di utilizzare il termine genocidio epreferisce parlare di guerra fratricida, ecc.Rimasto in silenzio sui preparativi, in silenzio durante i mas-sacri - quasi un milione di morti in tre mesi (tra aprile e giugno1994) -, in silenzio dopo la scoperta dell'ampiezza del disastro -compiuto con la benedizione di François Mitterand -, Giovan-ni Paolo II esce dal suo mutismo per scrivere una lettera al pre-sidente della Repubblica del Ruanda il 23 aprile 1998.Il suocontenuto? Deplora? Compatisce? Fa atto di pentimento? Sirammarica? Accusa il suo clero? Gli ritira la solidarietà? No,nient'affatto: chiede di sospendere la pena di morte per gli hutucolpevoli di genocidio.Per le vittime non avrà mai una parola. 180 IV.TEOCRAZIA2.12.Rimozione e pulsione di morteL'attrazione dei tre monoteismi per la pulsione di morte sipuò capire: come evitare che domini la pulsione di morte dopoaver ucciso fino a questo punto tutto ciò che dentro e fuori di séderiva dalla pulsione di vita? La paura della morte, il timore delnulla, la paralisi di fronte al vuoto che segue la morte generanofavole consolatrici, finzioni che permettono al diniego di dispor-re di pieni poteri.La realtà non esiste, la finzione sì.Questo falsomondo che aiuta a vivere qui e ora in nome di un mondo di pac-cottiglia induce il diniego, il disprezzo o l'odio per quaggiù.Da qui altrettante occasioni di vedere questo odio all'opera:col corpo, i desideri, le passioni, le pulsioni, con la carne, ledonne, l'amore, il sesso, con la vita in tutte le sue forme, con lamateria, con ciò che rafforza la presenza nel mondo, ossia la ra-gione, l'intelligenza, i libri, la scienza e la cultura.Questa rimo-zione di tutto ciò che vive induce l'esaltazione di ciò che muore,del sangue, della guerra, di quello che uccide - di quelli che uc-cidono.Quando i prelievi permettono di scegliere nei tre libriquello che consente di accreditare la pulsione di vita di una for-za anche minima, la religione vuole la pulsione di morte in tut-te le sue forme.La rimozione del vivente produce l'amore dellamorte.In generale, ogni disprezzo delle donne - alle quali sipreferiscono le vergini, le madri e le spose - si accompagna alculto della morte.Le civiltà si costituiscono con la pulsione di morte.Il sanguesacrificale, il capro espiatorio, la fondazione di società con unomicidio rituale sono sinistre invarianti sociali.Lo sterminioebraico dei cananei, la crocifissione cristiana del Messia, il jihadmusulmano del Profeta fanno scorrere il sangue che benedice esantifica la causa monoteista.Aspersione primitiva, magicasgozzatura della vittima propiziatrice, in questo caso di uomini,donne e bambini.Il primitivo sussiste nel postmoderno, l'ani-male persiste nell'uomo, la bestia abita nell'homo sapiens. 3.Per una laicità postcristiana3.1.Il gusto musulmano del sangueBuona sintesi dei due monoteismi che lo precedono, e che essoacclimata al deserto arabo dove regna un sistema tribale e feudale,l'islam riprende il peggio degli ebrei e cristiani: l'idea di comunitàeletta, il sentimento di superiorità, il locale trasformato in globale,il particolare dilatato a universale, la sottomissione corpo e animaall'ideale ascetico, il culto della pulsione di morte, la teocrazia mi-surata sullo sterminio del diverso - schiavitù, colonialismo, guer-ra, razzia, guerra totale, spedizioni punitive, uccisioni ecc.Ricordiamo che Mosè uccide con le sue mani un caposqua-dra egiziano.E che Maometto stermina regolarmente gente nel-le guerre che combatte a partire da Nakhla (fine 623) - la primabattaglia dell'islam conclusa con dei morti - fino all'8 giugno632, data della sua morte.Elenco delle guerre, battaglie, razzie,colpi di mano, assedi e altri fatti d'arme della soldatesca musul-mana: Badr (marzo 624) - morte di Abu Jahl, primo martiremusulmano, compagno del Profeta -, Uhud (marzo 625) - feri-ta di Maometto, alcune decine di martiri -, Medina-est (fine 626- inizio 627) - alcuni ebrei trucidati -, battaglia detta del Fossa-to (627), quella dell'oasi di Haybar (maggio-giugno 628), Mutaecc.Il versetto trentadue della quinta sura (quello che viene fat-to a uno viene fatto a tutti) non impedisce granché al lettore delCorano di prendere sonno.Infatti quasi duecentocinquanta versetti - sui 6235 del Libro -giustificano e legittimano la guerra santa, il jihad.Abbastanza per 182 IV [ Pobierz caÅ‚ość w formacie PDF ]

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